lunedì, ottobre 29, 2007

Gli uffici stampa nella Aziende sanitarie locali in Sicilia sono obbligatori

Lo afferma un parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa su ricorso del giornalista Leonardo Guida contro la delibera del 2005 con cui il direttore dell’Ausl 1 di Agrigento aveva revocato l’ufficio stampa creato nel 1990.

Il parere ribadisce quanto da sempre sostenuto dal sindacato dei giornalisti e dalla stessa Regione, che con due direttive degli assessori alle Autonomie Locali, Stancanelli prima e Colianni poi. ha sancito la necessita’ che siano istituiti uffici stampa nella pubblica amministrazione, tra cui le Ausl, nonche’ l’obbligo di confermare quelli esistenti per assicurare la trasparenza amministrativa ai cittadini, al fine di prevenire gli abusi e le omissioni di funzionari infedeli.

“Nei prossimi giorni l’Assostampa -afferma il segretario provinciale Nino Randisi- chiedera’ di incontrare il dirigente dell’Ausl 1 alla luce del parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa”. (AGI) Rap

lunedì, ottobre 22, 2007

GUS: Associazione autonoma. Perchè no?


Dal solerte ed impeccabile Segretario Nazionale GUS non potevamo che attenderci un altro puntuale intervento sullo stato di salute della grande famiglia dei Giornalisti Uffici Stampa. Uno stato di salute che, a tratti, rasenta una condizione pressochè comatosa.
Non già per i suoi attivissimi rappresentanti a livello nazionale o locali. Tra i quali, naturalmente, Franco Mariani. Mariani, infatti, ancora una volta evidenzia, con la passione che lo contraddistingue, il ruolo, le funzioni e l'insostituibile contributo che forniscono quotidianamente i Giornalisti degli Uffici Stampa siano essi di Enti pubblici, siano essi di Aziende private. Ancora, aggiunge Mariani, questi giornalisti sono scesi in sciopero ogni qualvolta sono stati chiamati a solidarizzare anche con i colleghi umiliati da una reiterata azione di sabotaggio rispetto ad un sacrosanto diritto ad avere un contratto rinnovato. Già qui, però, caro Franco, abbiamo evidenziato, almeno noi, come sia attraverso i comunicati dei TG nazionali o attraverso la valanga di interventi sui più blasonati quotidiani, mai, ma proprio mai, si accennò alla umiliante condizione degli Addetti Stampa. Salvo, però, inviare ispettori presso le Pubbliche Amministrazioni al fine di diffidarle a causa della mancata applicazione della Circolare del Ministero del Lavoro per il versamento dei contributi INPGI. Non da ultimo, un'altra circolare che invita le P.A. a predisporre un apposito registro contabile esclusivamente per quei (non)dipendenti che espletano attività di Informazione. Ben vengano tutte queste forme di "organizzazione contributivo-contabile", ma a fronte di tanto, caro Franco cosa ne hanno ricavato fino ad oggi i colleghi Addetti Stampa? Nulla, ma proprio nulla. Esclusivamente solitarie azioni legali di tipo privatistico per vedersi riconoscere anni e anni di attività di addetti Stampa senza alcun riconoscimento nè di tipo giuridico, nè di tipo economico. Orbene, caro Franco, ben vengano anche le ipotesi, non tanto remote, del Presidente Falleri di prevedere una "associazione professionale a se stante". La prova e riprova di tali supposizioni, è l'imminente Congresso Nazionale di Bari. Non una parola, non un rigo, non una menzione rispetto alla scandalosa situazione della Legge 150/2000. Una considerazione offensiva degli Uffici Stampa alla stessa stregua delle miriadi di scioperi per il rinnovo del contratto giornalistico. Concludo, caro Franco, con l'assicurazione che non sei solo ad esternare senza paure l'effettiva condizione dei "peones" del giornalismo italiano.

Pasquale Di Benedetto
Presidente GUS Campania

I 35 ANNI DIMENTICATI DEL GUS IN SENO ALLA FNSI


1972-2007: 35 anni fa il GUS, Gruppo Giornalisti Uffici Stampa, nato a Milano nel 1965, diventava uno dei gruppi di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Da 35 anni presenti nel Sindacato Unitario dei Giornalisti Italiani.

Chi scrive è un “novellino” rispetto alle grandi figure che hanno contribuito a far nascere e a far diventare grande il GUS, ma posso dire che in questi otto anni in cui sono stato operativo, prima per il gruppo toscano e da tre anni anche come Segretario Nazionale, e da due come direttore responsabile di questo giornale, ho potuto respirare e nutrirmi di quegli ideali che hanno ispirato i fondatori del nostro Gruppo.

Per chi non lo sapesse i Giornalisti degli Uffici Stampa sono iscritti all'Albo dell'Ordine dei Giornalisti e sono gli unici che, in relazione al Decreto Ministeriale Degan pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 1984, possono esercitare tale specifica ed importante attività.

Rispettano la verità sostanziale dei fatti ed assicurano la completezza e la trasparenza dell'informazione e della comunicazione.

Promuovono la collaborazione fra i colleghi, la cooperazione con gli editori e la fiducia tra la Stampa ed i lettori.

Operano con lealtà e buona fede nel rispetto degli enti e delle imprese pubbliche e private di cui sono portavoce.

Sono fonte ufficiale legittimata per Legge, garante di una completa, trasparente e corretta informazione e comunicazione.

Autori dei testi e pubblicazioni destinati agli Organi d'informazione sono anche organizzatori di servizi: visite agli enti di cui sono addetti stampa, conferenze stampa, incontri di lavoro, servizi fotografici, accesso ai dati, ricostruzioni di archivi e tutto ciò che richiedono le esigenze dei media e dell'universo in cui gli enti e le imprese pubbliche e private operano.

Perché è importante ricordare questo traguardo dei 35 anni, passato inosservato, l'anniversario cadeva lo scorso aprile, da parte dei vertici della FNSI (Presidente, Segretario Generale, Segretario Generale aggiunto responsabile del Dipartimento Uffici Stampa, Membri del Dipartimento Uffici Stampa) ?

E' importante per vari motivi, tra cui la dura battaglia, durata più decenni, per avere una legge, la 150 del 2000, che riconoscesse e tutelasse i diritti dei colleghi che operano nella Pubblica Amministrazione, e allo stesso tempo vista poi dalla FNSI come sbocco lavorativo per sistemare tanti colleghi precari o disoccupati.

Non sarebbe stato male per i vertici del Sindacato, attualmente però, e giustamente, impegnati nel rinnovo dei vertici Nazionali, e prima ancora in quelli delle Assostampa Regionali e poi dell'Ordine, ricordare e sottolineare questo anniversario che, per una pura coincidenza, coincide anche con il Congresso Nazionale della FNSI dove il rinnovo del contratto e l'applicazione della legge 150 sono dei punti cardine in tutti i vari programmi elettorali delle varie correnti sindacali.

Importante perché la base, e non tanto quel numero, e comunque numericamente non indifferenti, di colleghi delegati che eletti nelle varie Assostampa Regionali risultano essere anche iscritti al GUS, si aspetta dalla Federazione, come dalle varie Assostampa, delle forti risposte ed un impegno che ancora oggi è latitante.

Anche perché negli ultimi scioperi nazionali indetti dalla FNSI i Giornalisti degli Uffici Stampa sia pubblici che privati hanno aderito con punte del 90%, tenendo conto che chi lavora come addetto stampa nella Pubblica Amministrazione non ha il contratto giornalistico, ma quello del pubblico impiego, con la conseguenza che questo gli preclude l'adesione alle agitazione indette dalla FNSI, eppure i “miei” colleghi, sfidando la burocrazia italiana, sono scesi in piazza e hanno scioperato.

Il GUS è una forza discreta e silenziosa che però, come dice spesso l'attuale Presidente Nazionale Gino Falleri, potrebbe, prima o poi, decidere di staccarsi dalla FNSI, diventando associazione professionale a se stante.

In pratica, con i dovuti aggiustamenti, siamo per il Sindacato i propri “pubblicisti” (sapete che bene che se l'0rdine non avesse le quote degli oltre 70.000 pubblicisti non potrebbe campare….).

Di questo si dovrà tenerne conto al prossimo Congresso Nazionale.

E lo scrive uno che non sarà Delegato al Congresso perché dice e scrive cose che spesso fanno paura, mentre i “vertici” privilegiano persone che sono pronte a vendersi “ad altri” per un piatto di bibliche lenticchie, ma che però, alla fine, quello che io scrivo o dico si dimostra essere sempre la dura verità.

Auguri GUS….ovunque tu sia…. o sarai!

Franco Mariani
Segretario Nazionale GUS

mercoledì, ottobre 17, 2007

La crisi che ha investito il Teatro San Carlo

La crisi che ha investito il Teatro San Carlo di Napoli, che evidenzia il degrado profondo raggiunto dalla città, riporta anche l’attenzione sulla legge 7 giugno 2000, n. 150, recante norme per la "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni". Una legge che pervicacemente a sette anni di distanza si insiste per non far applicare, con guasti che si manifestano, come nel caso del massimo napoletano, con licenziamento prima della scadenza del contratto della giornalista Tramontano, o come in altri casi di assegnazione di mansioni diverse a giornalisti, invece, assunti per svolgere attività di informazione o ancora di assunzioni o affidamenti di incarichi relativi a compiti, rientranti in quelli previsti per l’ufficio stampa, di personale non iscritto all’Ordine dei Giornalisti

La legge 150, se può apparire discutibile e carente per alcuni aspetti, mette innanzitutto un forte punto fermo distinguendo e precisando le diverse competenze tra la comunicazione istituzionale e l’informazione, che affida appunto esclusivamente ai giornalisti, affinché la svolgano con efficacia, tempestività e professionalità, mediando accortamente -com’è nella tradizione di questa atipica figura professionale- tra il diritto del datore di lavoro e del cittadino ad un' informazione trasparente e chiara.

La Pubblica Amministrazione in genere, come gli Enti che si avvalgono di finanziamenti pubblici, continuano – calpestando la legge- a voler gestire l’informazione in modo personalistico o controllandola attraverso uffici stampa fantocci o portaborse, impedendo l’ingresso ai giornalisti ed emarginando quelli che già sono all’interno. Ma se ciò accade è perché la categoria ha perso la sua sfida, perché la nostra categoria non ha saputo confrontarsi con una professione che è cambiata e che vede solo meno del 50% di giornalisti professionisti dipendenti di testate editoriali quotidiane e/o televisive. …E così accade che le vicende, che riguardano l’oltre 50% della categoria, finiscono, senza che si apra un serio dibattito sul futuro della nostra professione, in pochi righi di giornale e in brevi comunicati dell’Ordine, delle Assostampa e della FNSI.

Lydia Tarsitano
giornalista professionista
Esperto in comunicazione ed informazione MIBAC
-direttore-
ufficio stampa Biblioteca Nazionale di Napoli

venerdì, ottobre 05, 2007

Teatro San Carlo di Napoli, giornalista licenziata

Nonostante il suo contratto come capo ufficio stampa scadesse nel 2008, una giornalista napoletana è stata 'licenziata' dal commissario straordinario del teatro San Carlo di Napoli Salvatore Nastasi.
In una nota del presidente dell'Associazione napoletana della stampa Enzo Colimoro e di quello dell'Ordine della Campania Ottavio Lucarelli "l'improvvisa e unilaterale" decisione del commissario, oltre che "illegittima", viene stigmatizzata come "ancora più sorprendente se dovesse essere ricondotta a motivazioni di carattere economico-finanziario. Alla dottoressa Raffaella Tramontano, che da sette anni cura e coordina l'ufficio stampa del teatro, viene riconosciuto un trattamento economico che, se paragonato al dissesto finanziario del teatro, è davvero poca cosa rispetto soprattutto al danno subito dalla giornalista".
Da qui l'invito del sindacato di categoria affinché il commissario receda dalla decisione assunta; in caso contrario, l'Assostampa partenopea intraprenderà tutte le azioni a tutela della collega in tutte le sedi.