venerdì, aprile 20, 2007

UFFICI STAMPA E AZIENDE PRIVATE

Abbiamo ricevuto una nota quantomai puntuale ed opportuna da parte della collega Pina Greco, relativamente alla condizione/posizione degli Addetti Stampa delle Aziende private. E' vero, sì, che la Legge 150/2000 si riferisce perlopiù agli Uffici Stampa delle Amministrazioni Pubbliche, questo però non può esimere le Aziende Private dal trattamento di Giornalisti regolarmente iscritti all'Ordine alla stessa stregua di professionisti dell'informazione impegnati nelle PA. Se è vero che un Ingegnere, un Medico, un Biologo, non accetterebbero (giustamente) un contratto, nel privato, non consono alla propria professionalità e specifica competenza, non si vede perchè un Giornalista non debba essere economicamente e giuridicamente considerato tale. Infatti, qualora un'Azienda privata necessiti dell'opera di un professionista dell'informazione, produrrà una richiesta specifica ben sapendo (?) dell'esistenza di un tariffario ad hoc. Trattasi, infatti, di competenze peculiari di una categoria che prevedono determinate formazioni dedicate. Queste competenze sono il bagaglio professionale anche di quei Giornalisti già in organico alle Aziende e inquadrati (all'origine) con i contratti più disparati. Se all'interno della PA esistono percorsi già consolidati per cui un dipendente (all'origine) è stato inquadrato con una determinata mansione, attraverso passaggi e corsi formativi può aspirare a mansioni superiori e/o analoghe, non si vede come nel "privato" questo non possa essere applicabile. Pertanto, per quanto sommariamente qui esposto, a nostro parere, l'applicazione della L.150/2000 è da considerarsi paritaria per tutti gli Uffici Stampa, siano essi pubblici o privati.

venerdì, aprile 13, 2007

FALLERI (G.U.S.): ‘SVOLTA’ SULLA L.150 NON PRIMA DI OTTOBRE



Le trattative per il primo contratto dei giornalisti degli Uffici Stampa pubblici potrebbero subire la sperata svolta non prima dell’autunno prossimo.
È quanto affermato dal presidente nazionale del G.U.S. (Gruppo Uffici Stampa), Gino Falleri, nel corso dell’assemblea degli iscritti al Gus romano svolta lo scorso 6 aprile.
La legge 150, dunque, è destinata il prossimo 7 giugno a spegnere la sua settima candelina senza novità sul fronte del contratto.
Falleri vede nel mese di ottobre un concreto termine per una ripresa seria e costruttiva delle trattative con i sindacati confederali. In particolar modo con la CISL, che allo stato attuale sembra aver assunto toni più concilianti con la rappresentanza dei giornalisti.
Un contratto, in ogni caso, che vedrà definitivamente naufragare l’ipotesi dell’applicazione del contratto Fnsi-Fieg all’interno della Pubblica Amministrazione. Unica possibilità, invece, sarà il riconoscimento della professione giornalistica all’interno del comparto professionale della Pubblica Amministrazione.
Altra questione sollevata circa gli Uffici Stampa è sul chi deve tutelare coloro che vi operano all’interno. Certamente la Federazione Nazionale della Stampa Italiana ed il Gruppo di Specializzazione Uffici Stampa che, tuttavia, ad oggi non trova “piena cittadinanza” all’interno della Federazione.Infine la formazione. La gestione di un ufficio stampa, infatti, è talmente un’attività specialistica che richiede una adeguata conoscenza e formazione. E chi meglio di chi vi opera all’interno può darla? Per questo, piuttosto che delegare ad altri, il G.U.S. potrebbe assolvere al compito di stabilire, attraverso una commissione operativa, quali materie insegnare e, attingendo alle professionalità dei propri iscritti, svolgere dei corsi di formazione con indirizzi specifici.



L’ennesimo oculato intervento del Presidente Falleri ci dà l’opportunità, in perfetta sintonia, di rimarcare alcuni punti essenziali sulla trattativa “in atto” rispetto al riconoscimento giuridico-professionale dei Giornalisti degli Uffici Stampa della Pubblica Amministrazione.

1 – L’ipotesi di vedere materializzato (in autunno?) quel riconoscimento, ma solo per il ruolo specifico di Professionista dell’Informazione e non per l’applicazione del contratto FNSI-FIEG, ci induce ad alcune inevitabili riflessioni:
- trattandosi, evidentemente, di Pubblica Amministrazione, si dovrà necessariamente fare riferimento alla Legge 150/2000, al DPR 422/2001 e, naturalmente alla Direttiva Ministero Funzione Pubblica del 2002, nonché al D.Lvo n. 177/2005. Queste ultime due in particolare, prevedono l’una il Piano di Comunicazione Az.le annuale (budgetizzato e calendarizzato) e l’altra, l’obbligatorietà (sic!) dell’utilizzo delle Emittenti Televisive per l’Informazione Istituzionale.
- Giornali Aziendali, Siti-giornali web aziendali, Rubriche Televisive, prevedono, tra le altre, l’obbligatorietà di iscrizione ai relativi Tribunali con relative obbligatorie Gerenze.
Tutte queste “titolarità” non potranno essere certamente retribuite in un calderone remunerativo di una semplice Dirigenza (peraltro livello D) alla stessa stregua di un Dirigente (D) Amministrativo.
Occorrerebbe prevedere, evidentemente, specifiche indennità di Gerenza alla stessa stregua di tante altre indennità (incentivanti) di analoghe figure professionali inquadrate ai livelli funzionali D. Senza tenere in debito conto che l’attività di Capo Ufficio Stampa e/o Addetto Stampa viene effettuata “…senza vincoli di orario e secondo la tempistica delle redazioni giornalistiche…”, ovvero anche nei giorni festivi, feriali e quant’altro.

2 – Per quanto concerne la formazione, poi, non possiamo che concordare perfettamente con quanto evidenziato dal presidente Falleri. Non a caso, infatti, visto che a noi piace partecipare a tanti corsi “specifici”, pur non avendone probabilmente la necessità, ma solo per avere contezza di ciò che si va ad insegnare ed eventualmente per apprendere possibili “novità”, abbiamo modo di constatare, spesso, l’assoluta inadeguatezza di tanti corsi tenuti da docenti che mai, ma proprio mai, hanno sentito l’odore di un Ufficio Stampa e, interrogati furbescamente su specifiche argomentazioni, sono risultati alquanto imbarazzati di fronte alla loro personale “ignoranza” in materia…
Senza tenere, ancora, in debito conto del proliferare di corsi di formazione patrocinati da qualche Assostampa locale ed organizzati dalle Curie Vescovili e/o patrocinati dalle Amministrazioni Provinciali senza detenere alcuna referenzialità in barba ad ogni codice deontologico o pedagogico.Il G.U.S., quindi, ed i Giornalisti degli Uffici Stampa dovrebbero essere legittimati ad un’opera di formazione così specifica e tecnicamente incontrovertibile se non si vuole continuare a sfornare dei “tuttologi” privi di ogni bagaglio professionale, privati, però, di qualche migliaio di Euro.

Il Presidente GUS Campania
Pasquale Di Benedetto

mercoledì, aprile 11, 2007

Nuove adesioni al GUS Campania

Colgo l'occasione per salutare il collega Paolo Animato, il quale da alcuni giorni fa parte anch'egli della nostra "famiglia" GUS. La sua iscrizione, insieme a quelle di tanti altri giornalisti degli uffici stampa che stanno aderendo al nostro gruppo, è motivo di ulteriore stimolo per la nostra categoria. Nel frattempo si comunica che il giorno 13 aprile, a partire dalle ore 15.00, presso la Camera di Commercio di Napoli, avremo la presenza del Coordinatore Nazionale Uffici Stampa, Giovanni Rossi. Pertanto, chiunque voglia approfittarne per un saluto, potrà incontrarlo in quell'occasione.

venerdì, aprile 06, 2007

Cari colleghi,
ieri, nel pagare la quota associativa per il 2007, ho appreso che
  1. il presidente è il dott. Pasquale Di Benedetto;

  2. esiste questo blog.

Sono contento che esista uno strumento agile di informazione sulle attività del gruppo e di comunicazione tra gli iscritti (grazie a Mimmo Pennone per il suo impegno) e spero di avere, quanto prima, il piacere di conoscere personalmente il (neo)presidente, di cui mi è noto il valore professionale.

Colgo l’occasione per formulare a tutti i miei migliori auguri di una Pasqua serena.

Paolo Animato

Trianon Viviani
teatro del popolo

indirizzo e.mail

Si comunica, per ogni opportuna conoscenza, che è stato attivato un recapito e.mail per ogni eventuale comunicazione e/o richiesta di informazioni al GUS Campania. L'indirizzo è:
guscampania@libero.it

STABILIZZAZIONE DEI PRECARI NELLA PA: DEVE RIGUARDARE ANCHE GLI UFFICI STAMPA

Il Segretario Generale Aggiunto e Coordinatore del Dipartimento Uffici stampa della
Fnsi, Giovanni Rossi, ha dichiarato:

Il Sindacato dei giornalisti torna a sollecitare l’attenzione del Parlamento e del
Governo al tema della stabilizzazione dei precari negli Uffici stampa pubblici.
Nella discussione in corso devono entrare a pieno titolo i casi dei colleghi che da
anni, con differenti forme di rapporto di lavoro, svolgono attività di addetto stampa
nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Sarebbe grave se venisse scelta una
strada che non tenesse nel dovuto conto questo importante settore della Pubblica
Amministrazione e che, magari argomentando su un presunto rapporto fiduciario con
il vertice politico (che la legge 150 del 2000 ha superato), si tendesse ad escluderlo
anche formalmente da ogni procedura di stabilizzazione.
La Federazione nazionale della stampa italiana ribadisce la richiesta di incontro già a
suo tempo avanzata al ministro Luigi Nicolais perché si apra un confronto su questo
tema
”.

Urge il confronto con i Confederali della Funzione Pubblica

Il problema da risolvere è il rapporto con i sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. È da una intesa con questi che dipende, al momento, la possibilità di sbloccare quella parte della legge 150 che da sette anni attende una corretta applicazione: la definizione del profilo professionale per via contrattuale. La Fnsi – da tempo – ha consegnato ai tre sindacati di categoria delle maggiori confederazioni il testo dell’ipotesi di profilo professionale già concordata a suo tempo con le organizzazioni sindacali autonome (con la sola eccezione della Confsal). Ora si attende che le tre Fp dicano la loro, facciano le osservazioni che ritengono opportune, insomma si confrontino con il sindacato dei giornalisti partendo dal merito delle cose da fare. Giovedì 5 aprile avrebbe dovuto esserci il sospirato confronto. Su richiesta confederale è stato rinviato. Poco male: ci rendiamo conto che gli impegni premono. Poco male, purché l’incontro venga rifissato e si faccia. Anche la questione posta dai giornalisti riguarda i lavoratori del pubblico impiego. Si è atteso molto per arrivare a questo punto. L’attesa non può essere infinita. Si tratta di concordare un testo che definisca il ruolo professionale del giornalista nella Pubblica amministrazione, gli garantisca gli istituti propri della categoria, ne ribadisca i riferimenti deontologici e di legge.
Dopo si dovranno discutere forme e modi della rappresentanza sindacale nonché le modalità della trasposizione dell’intesa all’interno dei contratti di comparto. C’è ancora molto da fare. La Federazione della stampa è determinata a farlo.
Giovanni Rossi