martedì, gennaio 02, 2007
Devo purtroppo segnalare, con infinita amarezza, che i 4 colleghi giornalisti assunti come addetti stampa presso la Provincia di Napoli con incarico annuale, rinnovabile, non sono stati riconfermati nell'incarico e, da oggi, non fanno più della nostra redazione. E' triste dover ammettere che si parla tanto di stabilizzazione dei precari e poi.....
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7 commenti:
La notizia del Vice Presidente del GUS Campania, Antonio Vista, è di quelle che ai più non desta meraviglia. Semplicemnete per il fatto che da tempo la Pubblica Amministrazione, purtroppo, ci ha abituati all'utilizzo di colleghi giornalisti spesso in maniera del tutto arbitraria ed eticamente e moralmente inaccettabile. Giunga la ns. più sincera solidarietà ai nostri 4 colleghi della Provincia di Napoli non più rinnovati nel loro incarico di Addetti Stampa. Questi esempi, però, non possono passare inosservati, anzi, dimostrano come la categoria dei giornalisti addetti stampa, viene spesso utilizzata alla bisogna e, poi, con seppur motivate giustificazioni di ordine economico o come è di moda, di "razionalizzazione della spesa", viene continuamente bistrattata o, peggio umiliata nella propria dignità di professionisti ed umana. La "razionalizzazione della spesa", però, non viene proprio presa in cosiderazione allorquando si tratta di elargire milionarie convenzioni per fumosi "progetti di comunicazione istituzionali" spalmati oculatamente ed a pioggia su più Amministrazioni Pubbliche ed a solo vantaggio di fantomatici "esperti della comunicazione". Senza nessuna, ma proprio nessuna coerenza con lo spirito di una Legge dello Stato, la 150 per intenderci, promulgata esplicitamente a favore del cittadino utente-cliente-contribuente. Ecco, questo è un esempio lampante di come il nostro neonato blog possa fungere da cassa di risonanza per quelli che continuano a voler fare "i sordi per non sentire, i ciechi per non vedere ed i muti per non denunciare". Il GUS Campania, che non è soggetto sindacale, avrà certamente orecchie, occhi e parole per quanti volessero essere affiancati nei propri sacrosanti diritti.
Il Presidente
Pasquale Di Benedetto
Se anche la pubblica Amministrazione decide di usare il precariato come occasione di "sfruttamento professionale" allora è giunto veramente il momento di impedire che la battaglia contrattuale consenta agli editori, di ogni tipo, di vincere su questo aspetto.
Per quanto riguarda il Gus ritengo che sia sua competenza sollevare questioni anche sindacali.
GUS soggetto sindacale si, soggetto sindacale no......
Questo dilemma mi accompagna da diverso tempo e, devo confessare, che ho molte difficoltà a pensarla come il nostro presidente. Il GUS Campania, gruppo di specializzazione dell'Associazione Napoletana della Stampa, non credo possa essere ridotto ad organismo di pura accademia che si limita a promuovere "utili" convegni o a pubblicare "interessantissimi" annuari. Nessuno ritiene che vadano scavalcate le organizzazioni sindacali che sono preposte a questo specifico compito ma, credo, e su questo vorrei che si aprisse un dibattito, magari anche allargato a chi come Giovanni Rossi ha l'esperienza e la competenza per fare chiarezza su questo tema.
Del resto basta guardarsi attorno per capire come agiscono gli altri gruppi di specializzazione e dai quali dovremmo cdominciare ad apprendere qualcosina.
Proporre, stimolare, portare a conoscenza di che fa sindacato non può e non deve essere un peccato originale ma un utile opportunità di confronto in un settore dove ancora c'è troppa confusione.
ANTONIO VISTA
Cari amici,
mi associo al Presidente del GUS per quanto attiene la solidarietà ai quattro colleghi "precari", Addetti Stampa dell'Amministrazione Provinciale di Napoli, che da qualche giorno non espletano più la loro attività professionale presso l'Ufficio Stampa di quell’amministrazione.
Concordo con l'analisi di Mimmo Pennone. Non è, infatti, più consentito a nessuno lo "sfruttamento professionale", per giunta anche a tempo determinato.
Circa le competenze del GUS, vi è ampiamente nota la mia idea. Ritengo, infatti, che tra le funzioni e le azioni del GUS non può assolutamente mancare LA POSSIBILITA' DI SOLLEVARE QUESTIONI SINDACALI, da sostenere insieme alla FNSI. Scusate, ma chi più di noi impegnati quotidianamente negli Uffici Stampa può conoscere le vere problematiche della categoria, non escluse quelle sindacali? Non credo affatto che il ruolo del GUS (GRUPPO SPECIALISTICO) debba ridursi esclusivamente ad esercitare attività "Culturali", come qualcuno forse intende, per giunta per pensionati, quasi come se fosse un sodalizio da dopo lavoro, e non invece, come deve essere, un organismo di tutela e supporto professionale! Che senso avrebbe allora il nostro impegno, la nostra partecipazione? Sono convinto, e concordo con Antonio Vista, che una e per tutte va fatta piena chiarezza sul ruolo del GUS. Ben venga il dibattito, sollecitato da Antonio, al quale ognuno di noi contribuirà, ma, attraverso quest’utilissimo mezzo di comunicazione, non posso non rilanciare la questione che il GUS "GIORNALISTI UFFICI STAMPA" (ricordiamolo sempre) deve essere esclusivamente organismo composto di "GIORNALISTI CHE LAVORANO NEGLI UFFICI STAMPA". Ne va della sua credibilità e della sua azione. Se crediamo nel vero ruolo del GUS, dobbiamo, tutti insieme, liberarlo dalle zavorre. Facciamo in modo che non abbia a perpetrare la logica dei "pannicelli caldi". Non penso che n’abbiamo bisogno. Io di certo non ne ho bisogno!
Caro Presidente del Gus Campania, sono un neo laureato in Scienze della Comunicazione, con l'aspirazione alla carriera giornalistica, ed è per questo che seguo ogni pubblicazione che si rifà a questa professione.
Ho sempre curato la forma della mia scrittura in virtù del mio sogno nel cassetto. Adesso, però, ho qualche dubbio... è davvero indispensabile essere amanti e conoscitori della lingua italiana per potersi avvalere del titolo di Giornalista? Comincio a pensare di essermi sbagliato... almeno a giudicare dai post che leggo sul Vs. blog. Nello specifico volevo fare una domanda al collega (?!) Vista che scrive:
"Nessuno ritiene che vadano scavalcate le organizzazioni sindacali che sono preposte a questo specifico compito ma, credo, e su questo vorrei che si aprisse un dibattito, magari anche allargato a chi come Giovanni Rossi ha l'esperienza e la competenza per fare chiarezza su questo tema" (???????????????????????)
Cos'è, esattamente, che il signor Vista "crede"?
Niente di personale, signor Vista, tanto, per consolarsi, le basterà leggere i post e i commenti dei suoi colleghi, altrettanto asintattici e privi di ogni organicità lessicale. la grammatica italiana... questa sconosciuta!!
Gentile anonimo collega, vorrei innanzitutto ringraziarti per la lezione di lingua italiana che ho molto apprezzato e che mi consente di consolarmi visto che sono in buona compagnia. Vorrei però sottolinearti che scrivere su un blog è cosa un po' diversa dallo scrivere un articolo anche se si tratta di un particolare insignificante.
Per quanto attiene alla discussione che proponevo nel mio indefinibile intervento mi domando e ti domando: ma tu come la pensi?
E' il Gus un gruppo di specializzazione che può discutere di problemi sindacali?
Io volevo aprire un dibattito che mi pare a te non interessi affatto o mi sbaglio ancora una volta?
Antonio Vista
Al Gent.mo collega anonimo neo laureato in Scienze della comunicazione, innanzitutto lo ringrazio per l'attenzione dimostrata nei confronti del ns. lavoro, ma ad ogni buon conto, relativamente alle sue perplessità in merito alle tematiche di linguistica, pur evidenziando la necessità di dover sempre rispettare il lettore nonchè l'amata lingua di Dante, ricordo che non è infrequente, nel giornalismo, imbattersi in refusi o distorsioni linguistiche. La fretta, la necessità di chiudere all'ultimo istante pagine di giornali o notizie televisive, possono umanamente indurre in perdonabili errori. Non si può perdonare, però, l'anonimato. Infatti colui che vuole cimentarsi nel giornalismo eticamente e deontologicamente parlando, è sottoposto alla regola della firma degli articoli, anche perchè un'ultima sentenza della Cassazione in materia individua, quale diretto responsabile, non più solo il Direttore Responsabile della Testata per reati attinenti la Legge sulla Stampa, bensì il redattore che firma il "pezzo". Come vedi il ns. "mestiere", e spero presto il tuo, è disseminato di possibili trappole nelle quali tutti possiamo inevitabilmente cadere. Ad majora!
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